mercoledì 26 gennaio 2011

Sei uno scienziato? Per contrastare le pseudoscienze in TV non firmare le liberatorie

La puntata del 24 gennaio 2011 di Rai 2 Voyager ha trasmesso brani di interviste a scienziati ed esperti noti e autorevoli come Giovanni Bignami, José Funes, Margherita Hack, Jo Marchant, Jill Tarter, Michael Wright e diversi altri.

Come è possibile che tutti questi sostenitori del pensiero critico e della razionalità siano apparsi nel programma più pseudoscientifico e diseducativo della TV italiana? Probabilmente non lo sapevano. Alcune di queste interviste sembravano materiale di repertorio realizzato in altri contesti.

La sola presenza di questi scienziati ha concesso credibilità alle farneticazioni presentate nel programma, erodendo il confine fra rigore scientifico e pseudoscienza e legittimando il dibattito su fantasie prive di fondamento.

Lo strumento che permette di usare l'immagine di scienziati in TV a fini diseducativi è la liberatoria, un contratto capestro in cui chi chi viene ripreso cede tutti i diritti di utilizzazione della propria immagine a chi realizza le riprese, che può sfruttarle commercialmente, cederle a chiunque o usarle come meglio crede.

Sarebbe opportuno che gli scienziati iniziassero a tutelare la propria immagine e la dignità della scienza ribaltando gli oneri delle liberatorie, per esempio prendendo spunto dal mondo del software libero e della condivisione di contenuti online. Questo materiale viene spesso distribuito con licenze che specificano dettagliatamente quali utilizzi possono o non possono esserne fatti.

Scienziati ed esperti che concedono interviste per la TV dovrebbero evitare di firmare le liberatorie, imponendo invece un contratto che obbliga chi realizza le riprese a usare il materiale solo dopo che chi offre la propria immagine abbia visto l'intero programma realizzato con quel materiale, o abbia informazioni complete su quali argomenti vengono trattati e chi altro appare, e ne abbia approvato per iscritto la diffusione. L'approvazione dell'interessato dovrebbe essere richiesta per ogni uso delle immagini, da qualunque soggetto venga successivamente in possesso delle immagini.

Se firmi una liberatoria per un programma TV, tutto quello che dirai potrà essere usato contro di te e la dignità del tuo lavoro.